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27 mars 2009

Rencontres d’Arles 2009

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http://blogasty.com

Lors d’une conférence de presse à Paris François Hebel, le directeur de ce festival de la photographie, a présenté les grandes lignes du programme des Rencontres d’Arles 2009 avant d’en dévoiler le détail début Avril.

Pour la 40eme édition de ce festival qui se déroulera du 7 juillet au 13 septembre il sera placé sous le theme de “40 ans de Rencontres, 40 ans de ruptures” et offrira aux visiteurs plus de 60 expositions.

Parmi les invités on retrouvera le photographe Willy Ronnis qui fêtera au mois d’aout ses 99 ans et l’éditeur Robert Delpire, créateur de la collection Photopoche, dont une rétrospective présentera son parcours d’éditeur, producteur et commissaire d’exposition. Il présentera aussi une exposition sur l’illustrateur André François.Le créateur du festival, Lucien Clergue, sera aussi exposé avec ses photographies les plus récentes.

WILLY RONIS, ROBERT DELPIRE, JEAN-CLAUDE LEMAGNY, LUCIEN CLERGUE, JEAN-FRANçOIS SPRICIGO, LÉON HERSCHTRITT, LAURENT MILLET, DON MCNEILL HEALY, OLIVIER METZGER, YANG YONGLIANG, RAED BAWAYAH, ÉRIC RONDEPIERRE, ANDRÉ MÉRIAN, ADRIEN MISSIKA, MAGDA STANOVA, SEAN LEE, MOIRA RICCI, RIMALDAS VIKSRAITIS, VÉRONIQUE ELLENA, NAN GOLDIN, DAVID ARMSTRONG, MARINA BERIO, JEAN-CHRISTIAN BOURCART, ANTOINE D’AGATA, JH ENGSTRÖM, CHRISTINE FENZL, LEIGH LEDARE, BORIS MIKHAILOV, ANDERS PETERSEN, JACK PIERSON, LISA ROSS, ANNELIES STRBA, DUANE MICHALS, BRIAN GRIFFIN, MARTIN PARR, JOAN FONTCUBERTA, EUGENE RICHARDS, THOMAS FLORSCHUETZ, NAOYA HATAKEYAMA, PAULO NOZOLINO, RONI HORN, ELGER ESSER, BOHDAN HOLOMICEK

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G
40 Ans de rencontres 2009 <br /> <br /> ”Les Rencontres Arles Photographie” Arles (Francia)<br /> <br /> dal 7 luglio al 12 settembre 2009<br /> <br /> In questo Festival Internazionale di Fotografia , ”Les Rencontres Arles Photographie” il principale interesse è la fotografia, sia digitale o analogica, o con differenti mezzi di espressione . Il mezzo più frequente per rappresentare le opere è sicuramente la carta, ma anche alluminio, cartone , forex , ecc , diverse le dimensioni e tecniche tra tante anche il "collage", ma anche proiezioni video sia pubbliche che in luoghi privati , ambientate con musica di sottofondo. Oppure ritocchi in photoshop, trasformando un lavoro di fotografia in un'opera multidisciplinaria. Ma la cosa più interessante è la varietà delle tematiche ,abbordate da tanto diverse ottiche di nazionalità , possono trovarsi: Scene di vita urbana, sempre nell'urbanistica architetture di diversi luoghi del pianeta, la moda, i ritratti, i paesaggi , la vita di gruppo sociale ,scene di vita privata , paesaggi soleggiati, l'omosessualità, la prostituzione, la tossicodipendenza, la guerra in Europa e altrove nel mondo, la povertà nei sobborghi di New York, lo sport, la vita nei paesi africani, l'inquinamento, la politica, per menzionare alcuni, sono parte dei temi favoriti della fotografia contemporanea che oggigiorno circola nel mercato dell'arte e che, fraternità, l'uguaglianza e la libertà sembra siano i temi preferiti dai fotografi. La parte del Leone in questo festival lo fa sicuramente Nan Goldin , la quale presenta all’interno del Festival di Fotografia la sua ricerca artistica da sempre incentrata sul suo vissuto privato e su quello delle persone a lei più vicine.Una storia che passa dalla vita borghese di una famiglia bostoniana all’underground della New York degli anni 80, dove Nan formerà una nuova famiglia allargata composta da personaggi dalle esistenze difficili, ma lei preferisce immergersi in un’ambiente in cui la verità, per quanto dolorosa, scandalosa, viene mostrata anziché nascosta. Nelle sue foto le persone si mostrano per quello che sono con tutte le debolezze, i vizi, le sregolatezze. Condivide le sue esperienze più intime attraverso immagini spesso molto dure e dirette che ci mostrano la vita che tutti facciamo finta che non esista: malati terminali di aids, scene di violenza domestica o familiare , l’universo del travestimento, cliniche per la disintossicazione dalle droghe. La forte dimensione fisica-carnale delle immagini anche se molto esplicita, ci permette di entrare in contatto con la vita di queste persone, di sentirne quasi gli odori (sinestetico) , ma l’attenzione è rivolta a cogliere nei loro gesti, nei loro sguardi, nei loro amplessi, la natura del legame che li unisce. Molto interessante l’installazione e video immagini che propone all’interno di una chiesa gotica sconsacrata nel centro cittadino di Arles , un legame complesso fatto di luce e di ombra, di gioia,di morbosità e dipendenza che descrive l’amore nelle sue esperienze vissute nella sua vita d’artista e in quella familiare. Celebrato con 80 immagini (all'Eglise Sainte-Anne fino al 30 agosto) Willy Ronis è al centro di una restrospettiva che raccoglie gli scatti che più hanno segnato il suo percorso. Nato nel 1910 a Parigi . Interessante sono i lavori fotografici soprattutto le sue sequenze , del fotografo Duane Michals , così pure le foto dei grandi ritratti di Brian Griffin e di Yury Toroptsov , o quelle del fotografo Ken Damy a la Roquette e al Parc des Ateliers , ex capannoni deposito e di ristrutturazione delle vecchie ferrovie francesi , interessante complesso di architettura industriale dei primi novecento , spazio molto simile al nostro Arsenale veneziano. In questi spazi oltre alla fotografia , erano organizzate delle proiezioni fotografiche durante la notte “delle proiezioni” tra cui anche il video di Nan Goldin “the ballade of sexsual dependency” . Altra artista donna di particolare interesse è la giovane fotografa slovacca di grande talento Magda Stanova ,con le sue (Dan l’ombres de la photographie). Sempre negli spazi al Parc des Ateliers una particolare e provocatoria installazione del fotografo svizzero Renè Burì ,la sua installazione costringeva il publico a una visione delle sue fotografie (b.n.) , in un box nero e completamente al buio , quindi per visualizzare le opere ci si doveva improvvisare con fonti luminose , quali telefonini , pile , ecc. Nel nostro percorso di visita alle varie mostre nel centro della cittadina di Arles , si può ben capire perché Van Gogh abbia scelto di soggiornare in questi luoghi per così parecchio tempo , per questa particolare luce per la storicità di questa bellissima città (di fondazione romana) , che in questi ultimi quarant’anni ha concentrato un così splendido festival e una così alta presenza di artisti e di fotografi . Dal 7 di Luglio al 13 settembre, Arles ed i suoi abitanti si preparano per accogliere 66 esposizioni tra le sue strette strade, cinema, sale audiovisive, caffè, ristoranti, gallerie e centri culturali con cento artisti fotografi, galeristi, cineasti, curatori, critici e collezionisti, giornalisti , principalmente della Francia, ma anche di differenti parti del mondo , pronti a carpire documentazione di un così importante evento fotografico , tra questi anche il Gruppo Sinestetico (Albertin , Sassu , Scordo) che ha vissuto direttamente i primi sette giorni di inaugurazioni accreditati per Literary.
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